Quanto abbiamo speso nel nostro Sicilian Kindness Tour (ovvero, la vacanza che desideri a costo quasi zero) | Vivere senza lavorare n° 6

Quanto abbiamo speso nel nostro Sicilian Kindness Tour 

Se si vuole vivere senza lavorare, occorre vivere con poco, in maniera semplice, cercando ove possibile –  il più possibile, oserei dire in maniera sistematica –, di sostituire il denaro con altro (scambio, baratto, dono, vivere con meno, fare a meno, ecc…).

 

Vivere senza lavorare non significa necessariamente vivere senza denaro, ma piuttosto impegnarsi nella sua riduzione massima, il che significa, contestualmente, liberarsi dalla sua dipendenza.

Ma veniamo al punto. Molte persone mi contattano per chiedermi come faccio a vivere senza lavorare e contemporaneamente passare in giro la maggior parte del tempo. Addirittura non da solo ma con la famiglia.

Il segreto di fondo è fare in modo che le spese siano sempre inferiori alle entrate.

Continua a leggere

Armando Lunetta intervista Andrea Bizzocchi: “La dittatura dolce” orwelliana è il sistema democratico in cui viviamo.

Andrea Bizzocchi: un personaggio che sembra uscito da “Il pianeta verde” il film di Coline Serreau che racconta degli essere umani sopravvissuti e fuggiti in un altro pianeta a causa dei danni provocati dall’era industriale.

Lui, invece, è un sopravvissuto a questo sistema neo-liberista-consumistico-post umano, rifugiandosi nello studio e nella ricerca per trovare un mondo migliore e raccontare le magagne e gli inganni orditi dal capitalismo imperante. Per vivere, con moglie e le due figlie, ha bisogno di poco e guadagna quanto gli basta facendo il conferenziere, il ricercatore, scrive libri sull’energia, sull’ecologia, sugli stili di vita sostenibili, sulla decrescita e soprattutto sulla libertà. Il suo metodo di lavoro è una ricerca indipendente svolta evitando rigorosamente qualunque canale d’informazione ufficiale. Dal suo lavoro, intenso e minuzioso che si basa sulla esperienza diretta e la ricerca empirica si rileva la sua capacità di scrivere e raccontare fatti e misfatti e a squarciare il velo delle menzogne che avvolgono i santuari mondiali dei poteri forti. Nei suoi libri scrive di debito pubblico, di economie mondiali, di conoscenza e spiritualità e di un nuovo modo di pensare.

Andrea, alcuni dei business del mondo globalizzato poggiano su tre colonne portanti: l’alimentazione, le banche e l’informazione.

Partiamo dall’alimentazione: Come uscire dal sistema delle multinazionali del food che decidono ormai cosa dobbiamo mangiare e portano sugli scaffali dei supermercati molto spesso cibo spazzatura utilizzando la leva del basso prezzo e della confezione accattivante?

La risposta andrebbe articolata ben di più, ma cercherò di andare all’essenza della questione, anche perché questo vale non solo per la questione “alimentazione” ma virtualmente per ogni aspetto, per ogni “settore”, definiamolo così, della nostra vita.

Continua a leggere

In breve sulle elezioni: l’unico vero vincitore delle elezioni è chi non ha votato.

Scrivo questo post con un po’ di ritardo ma solamente perché mi sembrava “saggio” lasciar sedimentare le acque delle votazioni europee ed amministrative del 26 maggio. Personalmente sapevo a malapena che queste elezioni si sarebbero tenute. Ne avevo un pallido sentore. Penso lo avessi sentito dire in giro qua e là, ma non sapevo bene la data, per cosa si sarebbe votato ecc. Siccome la mia ambizione prima è “vivere” (per dire, il 26 maggio, giorno delle elezioni, sono stato tutto il giorno in un borgo fantasma in Sicilia ad aiutare un amico a fare pane e pizze), mi tengo infatti lontano il più possibile dalla politica, dalle sue farse, dai sui teatrini e anche e soprattutto mi tengo lontano dai media dai media che sono solo un formidabile strumento di distrazione di massa.

Continua a leggere

Verso un’esistenza libera dalla schiavitù del lavoro. VIVERE SENZA LAVORARE N.4

Perché vivo senza lavorare

Posso dire che ho una vita bellissima ma non per questo facile, o meglio non semplice. Tutto è iniziato nel 2004. Nella primavera di quell’anno capii infatti in maniera netta e inequivocabile alcune cose che da allora ho sempre cercato di tenere presente:

  1. Che economia e denaro significano, comunque la si giri, sfruttamento, inquinamento e distruzione dell’ambiente. Quindi da allora ho cercato di starne fuori il più possibile.
  2. Che economia e denaro significano anche, e contestualmente, sfruttamento umano e animale. Quindi da allora ho cercato di starne fuori il più possibile.
  3. Che economia e denaro non ci rendono più felici ma il contrario. Noi stiamo bene quando abbiamo rapporti sani con le gli altri e quando abbiamo il tempo per godere della vita (che dovrebbe essere l’unico senso del vivere). Quindi ho cercato di stare fuori dall’economia il più possibile per ricreare rapporti umani e godere della vita .

Per questo motivo posso dire che dal 2004 ho vissuto “senza lavorare”, perché da allora ho fatto tante cose per vivere ma non ho mai lavorato. E soprattutto la libertà e i rapporti sono sempre stati messi al primo posto.

Schermata 2019-05-06 alle 13.14.23

Continua a leggere

1 2