LA PARTITA GLOBALE – Part 1

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La partita globale – Part 1

Il mio pensiero su tutto ciò che sta accadendo è che “non so nel modo più assoluto ciò che sta accadendo”.

Posso quindi solo formulare delle ipotesi, e quella che mi pare più probabile è che siamo in un conflitto che non è granché reale. È, temo, un conflitto di facciata, ma spero di sbagliare.

In questa ipotesi formuliamo una “certezza”, e cioè che in questo conflitto, in realtà preferisco parlare di partita, ci sono due fazioni in ballo:

a) quella apertamente anti-umana, quindi del dominio e del controllo tecnologico che in una parola possiamo riassumere nell’ideologia transumanista (in attesa di arrivare al postumanesimo, cioè all’estinzione dell’umano).
La fazione anti-umana è rappresentata dagli USA e dall’Occidente in generale (fondamentalmente il blocco Nato), o più precisamente dalle sue istituzioni di facciata create nei decenni all’uopo (tipo Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, OMS, UE, Bce e così via), le sue Big Tech che censurano, i suoi concentramenti di ricchezza tipo fondi di investimento a là Blackrock, le cui fila sono tirate da alcuni personaggi noti dati in pasto al grande pubblico (presidenti USA ed europei, Bill Gates, Schwab, e altri noti ma meno noti) che però fondamentalmente non contano nulla, mentre il vero potere è retto da chi non ha alcun desiderio e meno ancora interesse di farsi pubblicità. Senza entrare in “teorie aliene”, si potrebbero anche formulare dei nomi ma questo non è affatto importante e quindi ci fermiamo qua.

b) l’altra fazione è invece rappresentata dal resto del mondo, in primis dai cinque Paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) che dispongono di risorse immense e come se non bastasse hanno anche messo le mani sul continente africano.

Ritengo questa seconda fazione, pur nei suoi mille difetti, più “umanista” (da decifrare bene però, in tal senso, la posizione della Cina e non solo), o quantomeno non credo abbia mire riduzioniste in termini demografici della popolazione mondiale, men che meno delle proprie popolazioni. Questo parrebbe essere confermato da svariate “previsioni” sul futuro demografico e non solo, a partire da quelle del famoso rapporto Deagel.

In tal senso è importante sottolineare il fatto che questi Paesi rappresentano ad oggi oltre la metà della percentuale della popolazione mondiale, percentuale destinata a crescere visto che la riduzione della popolazione occidentale (voluta da WEF, OMS, ecc) è già in atto, per il tramite dei seni genici e magari anche di qualche bomba termonucleare. Staremo a vedere.

A mio parere la partita in atto tra queste due fazioni è ad oggi aperta, ma potrebbe essere che la fazione anti-umana del patto Atlantico (che ha dominato completamente il mondo dall’ultimo dopoguerra e in particolare negli ultimi 30 anni in virtù della caduta dell’ex Unione Sovietica) sia in difficoltà e che proprio per questo motivo ha gettato definitivamente la maschera svelando così il proprio vero volto (quello della tirannia e dell’anti-umano appunto).

Se così fosse, la fazione del patto Atlantico, proprio perché in difficoltà, si presenta oggi particolarmente pericolosa, esattamente come un leone ferito e sanguinante che accerchiato da un branco di iene sa di dover morire… ma le sue ultime zampate possono comunque risultare letali.
Staremo a vedere anche qui.

In ogni caso la lotta tra queste due fazioni non ci deve “interessare” (nel senso che non ci deve coinvolgere “emotivamente”), per il semplice motivo che le nostre energie in questo momento possono spostare l’ago della bilancia da una parte o dall’altra, e quindi penso sia bene rimanere fermi, centrati, emotivamente distaccati, senza dare il “nostro consenso” a nessuno, e lasciare quindi che queste vadano dove devono andare; cioè, speriamo, dalla parte “non del patto atlantico”. I “liberatori”, questa volta, potrebbero venire da est (e anche l’altra volta, invero, vennero da est. Almeno in buona parte).

Vorrei in ogni caso chiarire che indipendentemente da chi vincerà, siamo e rimarremo dentro un Truman Show (o una Matrix, se preferite).

Quindi in realtà controllo, centratura, non coinvolgimento e gioia di vivere nonostante tutto, sono le carte che ognuno di noi ha in mano per vincere la sua personale partita, in ogni momento, senza attendere il verdetto della finale mondiale tra i due contendenti succitati.

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