La “crisi della mente” sta finendo

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Ho passato il mese di Dicembre girando per il NordItalia per presentare il mio libro “Lettera da Babbo Natale” e ho fatto qualche conferenza per “Non prendeteci per il Pil!”. Ne ho ricevuto, umanamente parlando, impressioni molto positive. Mi spiego meglio. Con tutta evidenza nel nostro Paese si inizia, ancorché in maniera ancora confusa, a respirare un’aria nuova. C’è un numero crescente di persone che capisce che l’economia non è al nostro servizio ma noi al suo. C’è un numero crescente di persone che capisce che la cosiddetta crisi non è altro che una manovra per sottrarci, poco o molto alla volta, tutto quello che ci rimane della sanità, dell’istruzione, dei risparmi, e , anche e soprattutto, della nostra libertà. I saldi prenatalizi non hanno prodotto alcune ripresa, non tanto e non solo, perchè la gente ha pochi soldi, ma anche e soprattutto perchè la gente è stufa di farsi prendere per il culo con la storia che l’economia deve crescere e che bisogna riempire le nostre case di oggetti inutili che producono al tempo stesso devastazione e inquinamento ambientale nelle loro varie fasi di vita (produzione, trasporto, commercilizzazione, smaltimento), sfruttamento di altri esseri umani, e soprattutto inaridiscono le nostre relazioni. Non ci rendono più felici ma l’esatto contrario. Il cosiddetto benessere è una tragedia di proporzioni gigantesche, da qualunque angolazione lo si guardi, e la gente sta iniziando a capirlo. La felicità e la serenità sono uno stato dell’essere e non dell’avere e la gente sta iniziando a capire anche questo. Certo le balle si possono ancora raccontare a qualche teledipendente, ma anche quelli sono sempre meno. Ho tolto la tivù da casa otto anni fa. Passavo per marziano.  Oggi ad ogni incontro o presentazione domando chi non ha la tivù. C’è sempre qualcuno che alza la mano. E poi chiedo: “E che cosa fai invece di guardare la tivù?”. Rispondono: “Passo del tempo con la famiglia o gli amici, faccio passeggiate, leggo un libro”. E poi la risposta più bella di tutte: “Vado a dormire presto”. La gente è stufa. Stufa di delegare e subire da personaggi che non stima e che non la rappresentano. Più in generale stufa di farsi prendere per il culo (o per il Pil, che è la stessa cosa).

Io sono molto ottimista per il futuro. Sarà drammatico da un lato ma anche foriero di una nuova umanità, di un nuovo relazionarsi tra di noi e con l’ambiente che ci dà la vita. Solo su una cosa sono pessimista. Poiché questi pezzenti che manovrano, governano, dirigono, comandono, non vogliono (o fanno finta di non) capire che di “lorsignori” ne abbiamo pieni i coglioni, andrà a finire male. Per loro.

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