YULIN DOG FESTIVAL. SPIEGAMI LA DIFFERENZA

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Il 21 giugno, è iniziato a Yulin, una città cinese di 5 milioni e mezzo di abitanti, lo Yulin Festival, anche conosciuto come Yulin Dog Festival, o, meglio ancora, Yulin Dog Meat Festival.
Non è un Festival “dei cani” o “per i cani”, in cui si celebrano le virtù del “migliore amico dell’uomo”, bensì un festival in cui si fa la festa ai cani. Nel senso che li uccidono, li scuoiano, li macellano, li cuociono, e infine se li mangiano. E’ il Festival della carne canina. Un orrore, senza tanti sé né tanti ma.

Ma del resto in Cina, per quanto non molto diffusa, la pratica di mangiarsi cani (come in altri paesi asiatici) esiste da migliaia di anni, un po’ come noi mangiamo maiali, mucche, cavalli, ecc.

Durante il periodo del Festival, una decina di giorni in tutto, verranno dunque uccisi, scuoiati, macellati, cucinati e mangiati circa 15.000 cani allevati all’uopo (o anche rapiti all’uopo).

 

 

Esattamente come noi alleviamo, uccidiamo, scuoiamo, macelliamo, cuciniamo e mangiamo maiali, mucche, cavalli, ecc.

 

 

I giorni scorsi ho fatto un banale esperimento. Ho parlato dello Yulin Festival con 11 persone onnivore di mia conoscenza. Gli ho spiegato brevemente di cosa si tratta, gli ho mostrato foto. Gli ho chiesto che cose ne pensavano. Tutte, nessuna esclusa, hanno espresso il loro disgusto. Erano tutti così disgustati che alcuni di loro hanno anche fatto commenti razzisti nei confronti dei cinesi.

Ho allora domandato loro che differenza c’è tra lo Yulin Festival e il Festival della porchetta, dell’oca e gli altri innumerevoli “festival”, in cui, da noi, in Italia, nei nostri paesi e nei nostri borghi, si fa la festa a qualche innocente creatura, tra bevute, sghignazzi e assurdi richiami alle “tradizioni”.

Poiché queste persone di mia conoscenza sono tutte, nessuna esclusa, persone “intelligenti” (nel senso che sono “in grado di intelligere”, ovvero di “comprendere a livello razionale”, che secondo me vale molto poco perché il vero capire avviene a livello di “cuore”), tutte, nessuna esclusa, ha ammesso che “non c’è nessuna differenza”.

Lo hanno detto con voce sommessa e occhi bassi. Sentendosi giustamente in colpa per contribuire a quello che, da tempo immemore, è nei fatti, il più grande Olocausto della Storia passato completamente sotto silenzio: quello in cui le vittime sono gli animali. Si sentono in colpa perché non se li mangiano solamente per un Festival, ma durante tutto l’anno, da sempre e forse (spero di no) per sempre.

 

Ho detto loro che abbiamo in ogni momento della nostra vita la meravigliosa possibilità di prenderci la responsabilità delle nostre azioni per cambiare: nei fatti e non a parole. Cinque di queste persone hanno giurato che non mangeranno più carne di nessun tipo, quattro che “cercheranno di smettere”, due che “sanno che dovrebbero farlo ma non hanno la forza di farlo”.

Non ho alcun dubbio che tutti e undici smetteranno di mangiarsi altri esseri viventi.

E tu che mi leggi… cosa mi dici dello Yulin Festival? E soprattutto, che differenza c’è con il Festival della porchetta, dell’oca o di qualunque altro festival nostrano in cui si fa la festa ad innocenti creature divertendosi in mezzo alla sofferenza e alla morte?

 

Se ancora mangi carne, pesce e derivati animali, dimostrami quanto sei intelligente. Convincimi che sei meglio dei cinesi che si mangiano i cani allo Yulin festival. E in caso, ti mangeresti il tuo?

 

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