ANDREA BIZZOCCHI

Armando Lunetta intervista Andrea Bizzocchi: “La dittatura dolce” orwelliana è il sistema democratico in cui viviamo.

Andrea Bizzocchi: un personaggio che sembra uscito da “Il pianeta verde” il film di Coline Serreau che racconta degli essere umani sopravvissuti e fuggiti in un altro pianeta a causa dei danni provocati dall’era industriale.

Lui, invece, è un sopravvissuto a questo sistema neo-liberista-consumistico-post umano, rifugiandosi nello studio e nella ricerca per trovare un mondo migliore e raccontare le magagne e gli inganni orditi dal capitalismo imperante. Per vivere, con moglie e le due figlie, ha bisogno di poco e guadagna quanto gli basta facendo il conferenziere, il ricercatore, scrive libri sull’energia, sull’ecologia, sugli stili di vita sostenibili, sulla decrescita e soprattutto sulla libertà. Il suo metodo di lavoro è una ricerca indipendente svolta evitando rigorosamente qualunque canale d’informazione ufficiale. Dal suo lavoro, intenso e minuzioso che si basa sulla esperienza diretta e la ricerca empirica si rileva la sua capacità di scrivere e raccontare fatti e misfatti e a squarciare il velo delle menzogne che avvolgono i santuari mondiali dei poteri forti. Nei suoi libri scrive di debito pubblico, di economie mondiali, di conoscenza e spiritualità e di un nuovo modo di pensare.

Andrea, alcuni dei business del mondo globalizzato poggiano su tre colonne portanti: l’alimentazione, le banche e l’informazione.

Partiamo dall’alimentazione: Come uscire dal sistema delle multinazionali del food che decidono ormai cosa dobbiamo mangiare e portano sugli scaffali dei supermercati molto spesso cibo spazzatura utilizzando la leva del basso prezzo e della confezione accattivante?

La risposta andrebbe articolata ben di più, ma cercherò di andare all’essenza della questione, anche perché questo vale non solo per la questione “alimentazione” ma virtualmente per ogni aspetto, per ogni “settore”, definiamolo così, della nostra vita.

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In breve sulle elezioni: l’unico vero vincitore delle elezioni è chi non ha votato.

Scrivo questo post con un po’ di ritardo ma solamente perché mi sembrava “saggio” lasciar sedimentare le acque delle votazioni europee ed amministrative del 26 maggio. Personalmente sapevo a malapena che queste elezioni si sarebbero tenute. Ne avevo un pallido sentore. Penso lo avessi sentito dire in giro qua e là, ma non sapevo bene la data, per cosa si sarebbe votato ecc. Siccome la mia ambizione prima è “vivere” (per dire, il 26 maggio, giorno delle elezioni, sono stato tutto il giorno in un borgo fantasma in Sicilia ad aiutare un amico a fare pane e pizze), mi tengo infatti lontano il più possibile dalla politica, dalle sue farse, dai sui teatrini e anche e soprattutto mi tengo lontano dai media dai media che sono solo un formidabile strumento di distrazione di massa.

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Verso un’esistenza libera dalla schiavitù del lavoro. VIVERE SENZA LAVORARE N.4

Perché vivo senza lavorare

Posso dire che ho una vita bellissima ma non per questo facile, o meglio non semplice. Tutto è iniziato nel 2004. Nella primavera di quell’anno capii infatti in maniera netta e inequivocabile alcune cose che da allora ho sempre cercato di tenere presente:

  1. Che economia e denaro significano, comunque la si giri, sfruttamento, inquinamento e distruzione dell’ambiente. Quindi da allora ho cercato di starne fuori il più possibile.
  2. Che economia e denaro significano anche, e contestualmente, sfruttamento umano e animale. Quindi da allora ho cercato di starne fuori il più possibile.
  3. Che economia e denaro non ci rendono più felici ma il contrario. Noi stiamo bene quando abbiamo rapporti sani con le gli altri e quando abbiamo il tempo per godere della vita (che dovrebbe essere l’unico senso del vivere). Quindi ho cercato di stare fuori dall’economia il più possibile per ricreare rapporti umani e godere della vita .

Per questo motivo posso dire che dal 2004 ho vissuto “senza lavorare”, perché da allora ho fatto tante cose per vivere ma non ho mai lavorato. E soprattutto la libertà e i rapporti sono sempre stati messi al primo posto.

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HILLARY CLINTON, TRA AMICIZIE E COVER UP A SFONDO PEDOFILO

Autore Bizzocchi Andrea

| Il report investigativo della NBC |

A fine marzo 2017 l’emittente televisiva statunitense NBC dava ampio risalto ad un report investigativo secondo il quale l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton avrebbe usato la sua carica istituzionale per tenere nascosto un giro di pedofilia che vedeva coinvolti un ambasciatore nonché esponenti di alto livello del Dipartimento di Stato americano.

La notizia dunque non è nuova, ma la NBC, dopo averla lanciata, aveva improvvisamente fatto calare il sipario sulla questione, senza più farne accenno e addirittura rimuovendo il report dal proprio sito web.
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Venezuela: la verità dietro il blocco di Maduro degli aiuti umanitari

Venezuela: la verità dietro il blocco di Maduro degli aiuti umanitari

La storia raccontata dai media mainstream ci dice che Nicolás Maduro è un  dittatore non solo cattivo (come tutti i capi di Stato non allineati ai desiderata di Washington) ma addirittura “inumano”. Il perché è presto detto: il popolo venezuelano è alla fame e Maduro è il colpevole.

| Gli “aiuti” americani |

Gli Usa per contro, che sappiamo essere “buoni e democratici”, si prodigano per aiutare il popolo affamato e dispensano doni (come le barrette di cioccolato dopo lo sbarco in Sicilia).

In realtà occorre usare il condizionale (“vorrebbero dispensare”) perché il cattivo-inumano Maduro non glielo permette.

Negli Usa giornali e telegiornali mainstream (cioè “l’Informazione” con la maiuscola) hanno dato grande risalto al blocco del ponte Francisco de Paula Santander, al confine tra Colombia e Venezuela, da parte del leader bolivariano, ponte attraverso il quale gli americani avrebbero voluto portare i loro aiuti. In più Maduro, non contento di aver bloccato gli aiuti, avrebbe dato ordine di dar fuoco ai camion (degli aiuti).

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