Sulle ali della libertà
SULLE ALI DELLA LIBERTA’
Qualche mattina fa ero al mare con mia figlia più grande. Abbiamo nuotato al largo per una buona ventina di minuti, poi sul ritorno ci siamo fermati sugli scogli per goderci un po’ di pace e guardare il mare perdersi all’orizzonte. Dopo pochi minuti è arrivato il bagnino che con il suo moscone pattugliava l’area di balneazione della spiaggia libera in cui ci trovavamo e, molto gentilmente, ci ha chiesto di scendere dagli scogli perché vietato da non so quale normativa del 2016.
Il bagnino era gentilissimo e non essendo ovviamente responsabile dell’ennesima legge idiota e liberticida che si inventano per tenerci sempre più schiavi, non c’era ragione per cui dovessi creargli problemi discutendo per poter rimanere lì dove mi trovavo.
Mia figlia era già in acqua quando, proprio mentre stavo prendendo slancio per tuffarmi, ho sentito un grido stridulo provenire alle mie spalle. Mi sono girato e un gabbiano mi ha guardato fisso per qualche attimo che mi è parso un’eternità, prima che un’onda si infrangesse sugli scogli e li coprisse di spruzzi.
Ho atteso pochi secondi e mi sono tuffato, proprio mentre sentivo scendermi nel cuore un senso di gelo, memore della mia condizione di uomo “civile” (nel senso di civilizzato, cioè nel senso di schiavo). Le nostre libertà si restringono sempre più.
Poiché ho una vita bella e libera che però voglio ancora più bella e più libera, e soprattutto poiché non è nel mio carattere lamentarmi né tanto meno piangermi addosso, appena arrivato a riva mi sono ripromesso risolutamente che farò di tutto per volare sempre più sulle ali della libertà.