INTERVISTA AD ANDREA BIZZOCCHI PER LIBRO “ZOMBIES””

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Dizionario del libero pensatore, dal paleolitico all’uomo cyborg, per capire come va il mondo e uscire dalla Matrix

«Zombies cerca di fornire strumenti atti al risveglio, e quindi a rimettere in discussione davvero, profondamente, intimamente, la nostra Vita: parlo di uscire dalla Matrix, capire che la realtà non è quella che crediamo essere. Considero “Zombies” un libro speciale, ma non un libro per schiavi o per lamentanti. È un libro per chi vuole sapere e per chi vuole cambiare. Io lo definisco “un libro non per tutti”» Andrea Bizzocchi.

 Intervista ad Andrea Bizzocchi, autore del nuovo libro edito da UNO EDITORI, Zombies – Dizionario del libero pensatore, dalla A alla Z, dal paleolitico all’uomo cyborg, per capire come va il mondo e uscire dalla Matrix. Un libro sicuramente fuori degli schemi. 

Buongiorno Andrea. È uscito il tuo nuovo lavoro, Zombies. Di cosa tratta?

Lo definirei un libro di controinformazione, di controstoria, politicamente scorretto.

 

È un libro che vuole portare conoscenza e che quindi può aiutare ad aprire occhi e coscienze. Potrei definirlo “un libro di risveglio” e anche un po’ un manuale di self help. Lo so che può sembrare un po’ un pot pourri, ma ti assicuro che c’è un minimo comun denominatore che lega tutte le voci, e dopo poche pagine di lettura questo risulta subito chiaro al lettore. 

Da un punto di vista temporale spazia dal nostro passato di cacciatori-raccoglitori al futuro che ci attende nei decenni a venire, un futuro che vede la scomparsa dell’uomo così com’è e come è sempre stato. Questo passaggio temporale lo si fa analizzando, attraverso le singole voci dalla A alla Z, una infinità di argomenti, quali la salute, l’alimentazione, l’economia, le guerre, i poteri forti che controllano e decidono tutto, la spiritualità, le religioni, la civiltà e tanto, tantissimo altro. 

C’è ovviamente un filo conduttore: è l’essere umano in quanto tale e le domande che lo riguardano: dove siamo, dove stiamo andando e da dove veniamo.

È un libro per liberi pensatori, per chi vuole uscire dall’immaginario dominante e dal pensiero unico, e per farlo occorre prima riconoscerli (l’immaginario dominante e il pensiero unico) e poi metterli in discussione. E infine anche “sostituirli” con qualcos’altrorispetto a ciò che la società ci ha sempre “passato” sin dalla nascita.  

La parola “Zombies”, quindi, si riferisce agli esseri umani?

Assolutamente. Indica lo stato in cui la stragrande maggioranza della gente passa la sua vita, credendo di vivere davvero, quando invece siamo dei morti viventi.

Tutti le mattine ci alziamo e passiamo da uno stato di sonno orizzontale a uno di sonno verticale, il che equivale ad essere dei morti viventi. La maggior parte di noi trascorre così l’intera esistenza, credendo che ciò che facciamo nelle nostre giornate (lavorare, mangiare, “divertirci”, ecc.) sia vivere. Non viviamo più di slanci, emozioni, entusiasmi, di ciò che ci fa battere il cuore e che sono gli unici elementi davvero indispensabili a una vita veramente degna di essere vissuta. Una vita che possa definirsi tale. Quindi “Zombies” vuole essere, tra le altre cose, anche un grido d’allarme, una scossa che porti alla consapevolezza e quindi al Risveglio per tornare a vivere… E che non mi pare una cosa da poco.

Mi incuriosisce molto il fatto che tu abbia scelto di scrivere non un libro vero e proprio bensì un dizionario. Perché questa scelta?

Zombies è un libro impegnativo non solo per gli argomenti trattati… è anche un libro corposo. Nella versione originale contava quasi 800 pagine, poi si è deciso di ridurlo a circa la metà. Ma rimane un libro abbastanza imponente.

Analizzare i temi trattati attraverso delle voci, dalla A alla Z, è una formula che rende molto più fruibile la lettura… E questo è stato uno dei motivi principali per cui ho deciso di creare un dizionario. È stato inoltre un grosso stimolo, una sfida con me stesso in un certo senso, realizzare un glossario che trattasse una tale vastità di argomenti… Non credo sia mai stato scritto (almeno che io sappia).

Il sottotitolo dice… libero pensatore…

Sì, perché la prima cosa che dobbiamo combattere è il pensiero unico globalizzato, che è l’esatto opposto del pensiero libero. Quindi Zombies non si pone l’obiettivo di dare risposte (se dessimo risposte preconfezionate non ci sarebbe alcun pensiero libero), ma piuttosto vuole mettere in discussione le false certezze decise sopra le nostre teste dal Sistema (che potremmo anche definire Regime) e da chi lo controlla. 

Che cosa intendi per Sistema? 

Per Sistema possiamo intendere prima di tutto uno schema di pensiero, un paradigma (o meglio un insieme di più paradigmi) di cui viene informata una società.

Qualunque società, da almeno diecimila anni, dall’avvento dell’agricoltura e il conseguente passaggio dal nomadismo alla stanzialità, è strutturata a piramide, il che significa che viene gestita dall’alto. C’è qualcuno (pochi) che sta sopra e comanda i molti che stanno sotto. Tutte le società, dall’agricoltura in poi, cioè dall’entrata nella storia (prima c’era quella che definiamo preistoria), sono gerarchiche, verticistiche, piramidali, istituzionalizzate. Quindi qualunque Sistema non è mai a favore di chi sta sotto ma sempre di chi sta sopra perché chi sta sopra gestisce chi sta sotto. Certo, gli esempi e le differenze sono infiniti tante quante sono le civiltà apparse sulla faccia della terra, ma questa è la caratteristica comune ad ogni Sistema, cioè ad ogni società della Storia. 

Quindi, semplificando, questo Sistema piramidale è ciò che ci domina e ci fa stare male?

Semplificare è una cosa positiva perché significa andare alla radice della questione.

E la risposta alla tua domanda è , perché concettualmente il problema di fondo è proprio quello. E aggiungerò una cosa: quasi nessuno si rende conto che il Sistema fa vittime tra tutti, tra i Sotto come tra i Sopra. Non solo tra i dominati ma anche tra i dominatori.

Anche i dominatori, sono schiavi di un Sistema, o meglio di un paradigma, che è quello del controllo, della manipolazione, del dominio, che di fatto schiavizza tutti: controllati e controllori. Se ci pensi in un Sistema che deve manipolare, controllare, dominare, chi gestisce il Sistema deve fare altrettanto per gestirlo; deve manipolarlo, dominarlo, averlo sotto controllo costantemente affinché la situazione (cioè il Sistema) non gli sfugga di mano. E se tu passi la tua vita così, puoi chiamarti Rockefeller o come ti pare, ma stai male, perché non conoscerai mai alcuna elevazione spirituale, alcun Amore (termine che uso nel senso più esteso). E se non c’è Amore, si vive male. E questo vale per tutti. 

Però, ne converrai, di solito “chi sta sotto” invidia “chi sta sopra”…

Certo, perché dormono. Non sono svegli. Sono immersi nel sonno verticale in cui passano tutta la loro vita. Hanno assorbito gli schemi di pensiero del Sistema dominante e i loro riferimenti sono quelli; non ne hanno altri.

Vogliono diventare ricchi, vogliono essere famosi, di successo, avere cose. Comunque sì, vale per tutti perché non sono più le persone a contare ma il Sistema. Si fa tutto in ossequio alle sue esigenze. I doveri che imbrigliano la nostra vita, il potere politico, quello mediatico, quello economico, quello tecnologico e così via, non dominano solo chi lo subisce ma anche chi crede di dominarlo perché anche la loro vita diventa funzionale al Sistema. Quindi è il Sistema, il paradigma, a dominare tutti, a trasformarci tutti da esseri liberi e vitali in sue marionette. Senza dominatori non ci sarebbe nessun Sistema ma questo significa anche che colui (coloro) che domina diventa a sua volta strumento del Sistema per farlo funzionare. Le maschere che indossiamo tutti i giorni per tutta la nostra vita, indicano proprio questo. Il dittatore indossa la macchina del dittatore, il presidente quella del presidente, l’imprenditore di successo quella dell’imprenditore di successo, l’operaio quella dell’operaio e così via. Ma sono e rimangono, per l’appunto, maschere. Non se stessi. Non chi sono veramente.

Quindi mi pare di capire che c’è un’ideologia di fondo, che è quella del dominio.

Certo, e questa distrugge chiunque: dominato e dominatore. Per questo si dice che il potere non basta mai. Se tu hai conquistato il mondo poi devi conquistare l’universo. Se tu sei l’uomo più potente del mondo e non ti basta mai, ovviamente sei vittima del meccanismo del potere. È lui a gestire te e non viceversa, perché tutto ciò che fai è funzionale al potere. Come fai a essere felice, a stare autenticamente bene, ad avere relazioni sane che ti fanno stare bene, se sei ossessionato dal potere? O dai soldi? O dagli oggetti? O dal sesso o da qualunque altra cosa? 

Diverse voci nel testo, infatti, rimandano al denaro e alla ricchezza…

Sì, perché questo è un paradigma duro a scardinare. Consideriamo la ricchezza come denaro, possesso di cose, e, anche qui indotti dal Sistema, cerchiamo di avere denaro, di possedere cose, status symbol, o anche solo ruoli nella società: essere di successo, o apparire di successo che è ancora più assurdo. In termini psichiatrici una vera follia. In realtà tutto questo ci allontana da quello che ci fa stare bene davverocioè i rapporti umani sani, le emozioni, i sentimenti, le esperienze autentiche; in una parola di tutto ciò che è Vita. Se vai alla radice capisci che nella modernità viviamo vite vuote e, mi pesa dirlo sia chiaro, non è un caso che sempre più gente stia male, sia depressa e arrivi a togliersi la vita, tra i sotto come tra i sopra. Una volta c’era una cosa che si chiamava joie de vivre, oggi non riusciamo neppure a concepirla una cosa del genere. Non la concepisce il dominato ma neppure il dominatore. Zombies, affronta questo tema (tra i tanti) ma da una prospettiva non solo di analisi ma anche di reazione. Cosa dobbiamo e possiamo fare per vivere bene in un mondo difficile? 

Questo è un concetto importante espresso nel libro, ma in realtà c’è anche tanto altro. Ad esempio si parla di libertà, anche quando non la nomini espressamente

Se ci pensi la nostra Vita è dominata da schemi, sistemi di credenze, valori (o pseudo tali) che ci dicono esattamente come vivere. E il dramma è che noi lo facciamo. Per questo indossiamo delle maschere. Per semplificare diremo che la libertà arriva laddove viviamo una vita senza più maschere, senza più ruoli, perché è solo lì che siamo noi stessi. Fino ad oggi la prigione che ci teneva rinchiusi eraquella della nostra mente, cioè la nostra incapacità di vedere oltre ciò che ci propinava il Sistema. Attenzione però, perché oggi il Sistema stesso sta riducendo i nostri margini di manovra, vedi il recente decreto vaccini tanto per fare un esempio tra i più banali; quindi occorre sicuramente un risveglio, possibilmente di massa, e la cosa è anche piuttosto urgente. Comunque io, anche solo rispetto a pochi anni fa, vedo tantissimi segnali positivi.

Ho letto il libro in anteprima ed è stata una lettura davvero interessante, sia per l’approccio non convenzionale che per la vastità dei temi trattati. 

Grazie. Ecco devo dire che molti degli argomenti potrebbero anche impaurire, ma se il lettore vi si approccia con mente e cuore aperto, ne trarrà grossi benefici per arrivare ad una conoscenza e ad un risveglio che lo aiutino ad uscire dalla Matrix. Da ultimo nel libro attingo a piene mani dalle mie esperienze di Vita, da personaggi straordinari incontrati nel mio cammino; insomma, è anche, non solo, una sorta di manuale per cambiare vita. 

Grazie Andrea

Grazie a te!

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Andrea Bizzocchi è autore, ricercatore, conferenziere, essere umano ed esploratore dell’esistente. Ha fatto l’imprenditore «per divertimento» da quando aveva diciannove anni in svariate attività al di qua e al di là dell’oceano (Atlantico). Ha smesso nel 2004 quando ha capito che non era lui a mandare avanti le sue attività ma le sue attività a mandare avanti «lui» e la sua vita (e questo nonostante si divertisse). Ha scritto di economia, salute, ecologia, stili di vita, viaggi, libertà, altro. Vive con la sua famiglia con poco e in maniera nomadica, tra l’Italia e le Americhe, dal nord al sud con pochi beni materiali ma con una incommensurabile ricchezza di tempo liberato, esperienze vissute, relazioni umane costruite nel tempo e incontri con personaggi straordinari.

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