Cornelius e la libertà

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CORNELIUS

Nell’oramai lontano 1995 andai all’avventura nella piccola isola di St. Maarten. A parte le spiagge bellissime (soprattutto nella parte francese, ancora relativamente incontaminata, mentre quella olandese è stata al contrario pesantemente cementificato e lunaparkizzata) l’isola ha una caratteristica credo unica al mondo, e cioè la pista dell’aeroporto Princess Julianache è praticamente sulla spiaggia (vedi foto). Più che di atterrare sembra di ammarare.

A parte questo, sull’isola vissi un anno straordinario in cui tra le altre cose, feci in tempo ad aprire un ristorante che ebbe un enorme successo ma per sole due settimane prima che venisse spazzato via dall’uragano Louis (3-4 settembre 1995),nonché di conoscere la ragazza newyorchese avvocatessa e fighettina che poi sarebbe diventata mia moglie (le ho chiesto di sposarmi una settimana dopo che ci eravamo conosciuti. Mi ha risposto: “direi che non è il caso”, ma un anno dopo ha detto “si'”e siamo ancora qua). Insomma, St. Maarten è per me importante, anche perché proprio sull’isola conobbi Cornelius che è una delle persone che hanno avuto maggior influenza sulla mia vita. A seguire le righe che gli ho dedicato nel mio libro “ZOMBIES”.

“Il 18 Marzo del 1995 ero seduto sul molo della piccola cittadina di Marigot, nelle Antille olandesi. Vivevo là consegnando gelato artigianale per degli amici toscani più fuggitivi che emigranti. Persone dal cuore d’oro però. Quel giorno, su quel molo, conobbi Cornelius, un canadese sui 70 anni che rideva sempre. Di quell’anno trascorso sull’isola passai molto tempo con Cornelius. Divenne per me una sorta di guru. Lui parlava e io ascoltavo (e a volte stava solo in silenzio e io ascoltavo il suo silenzio).

Una delle sue prime “lezioni” fu questa: “Viviamo in un mondo difficile. Per vivere bene in un mondo difficile, a parte ridere che aiuta sempre, devi capire essenzialmente tre cose che ti condurranno alla Libertà. La prima di queste tre cose è che la Vita è Magia. E’ pura Magia allo stato cosmico e primordiale. Se capisci questo, non qui (si toccò la testa) ma qua e qua (si toccò il cuore e la pancia), allora capisci che ognuno di noi è un Mago per il solo fatto di essere vivo. Che poi viva davvero da Mago dipende esclusivamente da lui e non dal mondo esterno. Un Mago non è minimamente toccato dal mondo esterno. Ogni cosa “negativa” che il mondo esterno gli fa è per lui un’opportunità di trasformazione in qualcosa di positivo. Il Mago ringrazia la difficoltà, l’emozione negativa, finanche la disgrazia, che si pongono sul suo cammino. Sulla disgrazia accaduta non può fare nulla. Sull’imparare da essa sì. Il Mago decide sempre di imparare. Modificare la propria Vita è la Magia più grande che ognuno di noi può compiere. E’ questa la vera forza e al tempo stesso l’essenza del lavoro del Mago. Cerca di capire che quello che ti sto dicendo ha a che fare con la saggezza, con l’intelligenza. Se vuoi verificare se una persona è intelligente osservalo con attenzione. Guarda se sta bene, se ride e sorride, se è gentile con gli altri. L’intelligenza dei dotti, dei sapienti, dei professori, quella delle lauree e dei masters è solo una truffa in cui cadono quasi tutti”.

“Poi devi capire sempre qua e qua (toccò ancora il cuore e la pancia) che la Vita, oltre ad essere Magia pura è anche un grande Viaggio, una vera e propria avventura. Per vivere bene questo grande Viaggio devi vivere come un Esploratore. L’Esploratore non si mette mai in viaggio con paura. La paura la lascia sempre a casa. L’Esploratore è cauto e attento perché rispetta la Vita, ma mai l’attraversa con paura. Al contrario l’Esploratore ha entusiasmo, curiosità e desiderio di vivere pienamente. Ognuno di noi, oltre che essere un Mago, è anche un Esploratore della Vita.

Infine se si è Maghi ed Esploratori si diventa automaticamente dei Ribelli perché ci si pone al di fuori del Sistema stritolante in cui l’intera umanità vive, o forse dovrei dire sopravvive o anche vegeta. Quindi il Ribelle esce dalla prigione in cui il resto dell’umanità è confinata. Solo un Ribelle può uscire di prigione. Molti riconoscono che viviamo in una grande prigione ma credono che non se ne possa uscire. Credono che ci siano sbarre e guardie che ti impediscono di farlo. Ma non è così. Questa prigione non ha barriere perché l’unica prigione che ti impedisce di arrivare alla Libertà è quella della tua mente. E la tua Mente è solo tua. Ne sei tu il responsabile e il guardiano al tempo stesso. Del resto uno schiavo o un prigioniero non provano nemmeno ad uscire, perché non sanno che là fuori c’è la Libertà. Ma se sei un Mago puoi arrivare alla Libertà, che però è qualcosa che non si definisce perché semplicemente è. Hai capito tutto?” concluse.
Non avevo capito niente perché quando incontrai Cornelius ero ancora molto dormiente.
Però fu grazie a lui che iniziai ad aprire gli occhi ed a vivere diversamente”.

Ringrazio Cornelius (che spero sia ancora a giro e se non lo è va bene uguale) e tutti coloro che in qualche modo sono entrati a far parte di questo mio meraviglioso viaggio per il quale mi alzo ancora con l’entusiasmo dei miei vent’anni (anche se per onestà devo dire non tutti i giorni. Ma quasi

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