ANDREI A VOTARE SE…
Diverse persone mi hanno scritto domandandomi se mi rechero’ alle urne la settimana prossima.
La risposta netta e inequivocabile e’ “NO”.
I motivi per cui non mi rechero’ alle urne sono molteplici ma quelli di fondo sono due:
1) Per usare le parole di un grande uomo del passato, l’anarchico Errico Malatesta, “”il diritto al voto e’ il diritto di rinunciare ai propri diritti”.
2) Per usare le parole di un altro grande, grandissimo uomo del passato, (lo scrittore, filosofo e libero pensatore Mark Twain), “se le elezioni servissero a qualcosa le avrebbero gia’ vietate”.
Chi ha capito queste due semplici verita’, e chi ha capito che viviamo in uno stato di dittatura feroce, evita di sprecare tempo e soprattutto di farsi prendere per il culo andando a votare (e con cio’, tra l’altro, legittimando e rafforzando il Sistema che ci opprime e schiavizza).
Fatta salva questa premessa vorrei quantomeno dire che potrei, almeno idealmente, votare se ci fosse un partito che avesse nel suo programma questi tre punti fondamentali:
1) Uscita dall’euro senza senza e senza ma e contestuale ritorno alla moneta nazionale, rinazionalizzazione della Banca d’Italia ed emissione di moneta senza interessi. Sostegno e promozione alla creazione di monete locali (regionali-provinciali);
2) Tassazione del denaro e non delle attivita’ e del lavoro perche’, come scrivo nel mio ultimo libro “Zombies” (Uno Editori) “è inconcepibile tassare i cittadini (cioè i lavoratori) che sono coloro su cui si regge la prosperità delle nazioni, ma piuttosto occorre tassare il denaro stesso, cosa che permetterebbe allo Stato (che riacquisterebbe in siffatto modo la sovranità monetaria, vedi sopra) di ricevere un reddito e senza possibilità di evasione fiscale per coprire le spese pubbliche e soprattutto senza doversi indebitare. Questo significherebbe la fine della dittatura delle banche e della finanza. Per inciso le piccole attivita’ “evadono” per sopravvivere mentre le grandi multinazionali, cioe’ i grandi e veri evasori, non sono di fatto minimamente toccati dalle leggi “antievasione”;
3) Abolizione immediata del decreto Lorenzin (che non e’ un decreto fascista ma “ultrafascista”).
Mi fermo qua perche’ comunque a votare non andro’. Andrei pero’ se in Italia avessimo un Juan Manuel Sanchez Gordillo, sindaco da ben 36 anni del piccolo comune andaluso di Marinaleda, grande uomo sulla falsariga dell’ex presidente dell’Urugay Pepe Mujica, che ho avuto l’onore di conoscere e con cui ho conversato a lungo appena due settimane fa.
Ma in Italia non abbiamo un Juan Manuel Sanchez Gordillo e non abbiamo una Marinaleda, per cui a votare non andro’.