Il sistema finanziario è malato e pericoloso

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Sono passati sei anni dal crollo dei mercati finanziari e ancora ne stiamo pagando le conseguenze. Eppure quella stessa finanza che ha creato la crisi gettando nella disperazione il mondo intero è stata l’unica che non ha subito reali conseguenze. Il dibattito oramai si è spostato su conti pubblici, sul debito degli stati, sui costi della politica, ma il problema è nato nella finanza e continua ad essere là, perché nessuno ha avuto scrupoli a tagliare posti di lavoro, servizi essenziali ai cittadini e fondi ai Comuni, ma nessuno si è permesso di toccare gli interessi delle lobby finanziarie per provare a regolare un settore schizzofrenico o quanto meno a far pagare i responsabili.

Ma la cosa peggiore è che le speculazioni, le bolle periodiche che esplodono, i finanziamenti a imprese che producono armi e la crisi dei sub prime del 2007 sono conseguenze di operazioni fatte dalle banche con i soldi dei cittadini.  Qualcuno forse lo sapeva già prima del 2007, ma adesso lo sappiamo tutti. Il grande pubblico ha visto quello che è successo e continua a vederlo: i derivati venduti ai comuni, le speculazioni sul prezzo del cibo delle grandi banche d’affari che uccidono i più poveri del mondo, o per rimanere in casa il caso Monte dei Paschi di Siena.

Il sistema finanziario è malato e pericoloso. Solo che lo alimentiamo noi tutte le volte che ci facciamo accreditare lo stipendio nelle solite banche, o tutte le volte che investiamo i nostri risparmi senza chiedere che uso ne faranno. Non possiamo più far finta di niente. Dobbiamo togliere dalle mani di questi signori i nostri soldi.

Con Econo)mia:)Felicità abbiamo lanciato la campagna “Save the pig contro il macello dei nostri risparmi” e deciso di fare un Bankmob: come per lo Slotmob contro il gioco d’azzardo, andremo il 15 marzo alla festa dei quindici anni di Banca Etica in massa ad aprire i nostri conti correnti, e i giorni successivi li andremo a chiudere nella nostre attuali banche, spiegando loro perché ce ne andiamo.

Perché proprio Banca Etica? Se volete approfondire potete leggere lo studio appena pubblicato sull’impatto sociale di banca etica, ma per farla breve l’abbiamo scelta perché ha fatto quello che dovrebbe fare una banca: ha raccolto i risparmi delle persone e ha erogato finanziamenti, cosa che le banche tradizionali hanno smesso di fare da tempo con il credit crunch. D’altronde se l’unico scopo è massimizzare il profitto, è molto meglio speculare in borsa e investire nel gioco d’azzardo piuttosto che finanziare le imprese o le famiglie no?

L’abbiamo scelta anche per non essere più parte del problema, vogliamo controllare che uso si fa dei nostri soldi, e Banca Etica è l’unica in Italia che pubblica l’elenco dei finanziamenti erogati sul proprio sito. Sarebbe bello sapere a chi prestano Intesa, Unicredit ecc… Purtroppo lo veniamo a sapere sui giornali quando si apre un’inchiesta della magistratura.

Sarebbe bello essere in tanti a fare questa scelta. Su Comune-info è partita la campagna ribellarsi facendo… ecco facciamolo: smettiamo di urlare contro le banche, alziamoci dal divano e chiudiamo i nostri conti.  Sicuramente sarà la volta buona che ci ascolteranno. Le imprese, banche incluse, non sono mai contente quando se ne va un cliente.

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Per partecipare invia una mail a economiafelicita@gmail.com.

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